La serata trascorsa con gli Amici del Rotary Club di Melfi è stata bellissima dal punto di vista umano e professionale. Ringrazio in particolare il bravissimo Presidente Giovanni  Navazio  e il Prefetto Giovanni De Lorenzo per l’accoglienza e la volontà di portare un corso formativo ad una serata conviviale riservata ai soci. Con piacere riporto qui di seguito l’articolo pubblicato sul loro giornale per l’evento tenuto.     Ancora grazie!

 

 

 

 

 

 

 

    “Rapport is Power”
Il segreto di una vita appagante è riuscire ad elevare i propri standard,
superando la mediocrità, per creare un clima di armonia e interazione
positiva con noi stessi e con il mondo esterno.
La sensibilità del Rotary Club rispetto a questi temi è emersa nell’incontro
Rapport is power!” organizzato dal Club di Melfi nella serata di venerdì 18
giugno che ha rappresentato per i soci l’occasione di rivedersi.
Dopo il suono della campana e l’ascolto degli inni, il Presidente del Club
Giovanni Navazio ha avviato la serata rivolgendo un caloroso saluto ai
presenti ed evidenziando alcuni dei principi fondanti del Rotary, i pilastri
che conferiscono forza e vigore a tutte le attività rotariane: l’effettivo,
l’amicizia e il servizio.
La serata è iniziata con la sorpresa del nuovo labaro rotariano e con la
cerimonia per l’ingresso dei nuovi soci Dott. Vincenzo Marottoli e Dott.
Alfonso Napodano.
E’ stato quindi presentato il relatore Dott. Michele Tribuzio. Laureato in
Scienze Agrarie, studioso di psicosomatica, fisiognomica, grafologia e
sociologia, dopo un’esperienza nell’insegnamento si è dedicato alla
formazione manageriale e alla comunicazione, frequentando numerosi
seminari e master nazionali e internazionali, diventando poi a sua volta
formatore.
La relazione dell’illustre ospite ha avuto come tema centrale l’importanza
delle relazioni umane, a partire dalla constatazione che le scelte di
ciascuno rappresentano l’opportunità per i singoli di scolpire il proprio
carattere e differenziarsi dalla massa.
Dopo aver declinato i 4 elementi alla base del successo nella vita
(desiderio, decisione, determinazione e disciplina), il Dott.Tribuzio si è
soffermato sulla definizione di “performer” definendolo come colui che fa
ciò che non può essere fatto e che, per essere modellato, richiede lo studio
delle modalità attraverso le quali esprime particolari abilità. Modellare un
performer significa plasmarne la fisiologia, i suoi processi sensoriali, gli
schemi di linguaggio e i sistemi di credenze: solo in questo modo si può
essere performer per tutta la vita, proprio come lo è stato Gandhi.
Per far comprendere più a fondo il significato di performer, il relatore si è
avvalso delle citazioni di alcuni noti personaggi tra cui Martin Luter King,
secondo il quale il performer è una persona che pur non essendo
responsabile per la situazione in cui si trova, assume delle scelte concrete
e si impegna per cambiarla. Fare questo vuol dire catapultarsi nella
prospettiva dell’eretico, di colui che sceglie: secondo Don Luigi Ciotti,
infatti, bisogna essere eretici perchè eresia significa scelta. Ma essere un
performer ed avere successo nella vita vuol dire anche essere aperti e
flessibili al cambiamento e in effetti, come sottolineato dal Dott.Tribuzio, è
proprio di fronte al cambiamento che è possibile distinguere tra i mediocri
e le persone di successo.
Alla relazione del Dott. Tribuzio ha fatto seguito il consueto e gioioso
momento conviviale.

Un sincero complimento a una bella comunità di professionisti, uomini e donne, orgoglio del nostro SUD.

Con amicizia.

Mike